sabato 11 luglio 2009

una sentenza


Quasi quattro anni fa, un ragazzo come tanti, in una sera come tante, proprio vicino casa nostra tornava a casa, come facciamo tutti quanti dopo una serata in compagnia. Era tardi, molto tardi, quasi mattina. Forse qualche parola di troppo, qualche eccesso istintivamente liberato e dopo pochi minuti c'è un ragazzo massacrato di botte a terra e quattro poliziotti in piedi. Nessuno sa come sia veramente andata. Hanno detto che si era procurato lesioni da solo (faccia tumefatta, 4 costole frantumate, più una serie di altre lesioni sparse in tutto il corpo). Hanno detto che si era praticamente suicidato con gli stupefacenti assunti durante la serata. Hanno provato a buttare fumo negli occhi, a insabbiare tutto, a trasformare la vittima in carnefice di se stesso.
Adesso c'è una sentenza che, al di là dei capi d'accusa, li condanna. Era tutto nero, ora è un pò più grigio... grigio chiaro. Ci sarà l'appello, le condanne si ridurranno ulteriormente, nessuno probabilmente sconterà un giorno di galera. Avremo la consolazione di constatare che anche i poliziotti, a volte, possono sbagliare. E magari pagare.
Chi non sa già, sappia. Chi non è ancora informato, si informi. Per tutto. Per tutti.
Qui: http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/
e qui: http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=52924&format=html.

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